Pensando a Pesaro vengono in mente infinite cose alle quali dare importanza ed è difficile sceglierne qualcuna che la caratterizzi di più rispetto ad un’altra.
Pensi a Pesaro e pensi alla pizza con la maionese. Alla pizza con la maionese e l’uovo sodo. Alla pizza con la maionese e l’uovo sodo e il cappuccino. A colazione. Già da qui, capisci che è una città coraggiosa che non ha paura di fare accostamenti rischiosi.
Pensi a Pesaro e pensi al tramonto in Baia. Il tramonto con il San Bartolo al suo fianco che, imponente e silenzioso, abbraccia e accompagna una calda giornata estiva verso le dolci acque dell’Adriatico. È la postazione perfetta per una piada, una birra e qualche amico. Qui tramonto e alba giocano una danza ipnotizzante, puoi anche non spostarti, vedrai entrambi.
Sì, quando devi descrivere Pesaro in poche parole a qualcuno che non la conosce, queste sono due delle prime cose che ti vengono in mente.
Città di confine
Pesaro può essere descritta come città di confine, ma non un confine che differenzia ma uno che unisce, un trait d’union.
È, prima di tutto, confine culinario tra la piadina romagnola e crescia urbinate; lo è tra il precoce talento di Raffaello e la maturità visionaria di Fellini. È trait d’union con Parigi, alla quale ha lasciato un pezzo della sua identità che poi dà il nome a molte delle attrazioni che vi si trovano: Rossini.
Rossini è stato uno tra i più grandi compositori di opera lirica al mondo. Ogni anno, in suo onore, arrivano a Pesaro migliaia di persone da tutto il mondo per assistere alla rappresentazione delle sue opere più famose. Chi non conosce il Barbiere di Siviglia o la Gazza Ladra?! Ha dato il nome al teatro principale della città, alla via in cui sorge tutt’oggi la casa che gli ha dato i natali e alla pizza con la maionese e l’uovo sodo.
Scoprire l’eredità storica
Pesaro è una città creativa, ha molta voglia di fare e farsi conoscere. Permette di scoprire segreti e nicchie che rimangono celati ai più timidi. Per scoprirne il patrimonio storico, le tappe essenziali sono diverse.
Si parte dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, più comunemente conosciuta come Duomo, che ospita al suo interno degli antichi mosaici che fanno da trait d’union tra la dominazione bizantina e le odierne civiltà europee.
Si passa poi ai Musei Oliveriani con l’annessa Biblioteca Oliveriana, entrambi costruiti nel XVIII secolo, all’interno dei quali è possibile ammirare una vasta collezione di reperti archeologici appartenenti alla civiltà romana e antiche opere a stampa.
Altra tappa necessaria è quella ai Musei Civici di Palazzo Mosca che ospitano diverse collezioni donate alla città da personaggi di spicco della società pesarese. Al suo ingresso si è accolti dall’imponente testa di Medusa realizzata dal ceramista Ferruccio Mengaroni nel 1925. Un’opera che rapisce lo sguardo per via della brutalità del suo realismo, incanta e ipnotizza come la sola Medusa è in grado di fare. Lo stesso Mengaroni ne fu vittima: durante una delle tante operazioni di spostamento, l’opera scivolò da una rampa di scale e l’artista istintivamente si lanciò nel tentativo di salvarla ma ne fu schiacciato a morte.
Pesaro ha tanto da offrire sia a chi sta cercando attrazioni culturali e storiche, sia a chi non ha voglia di fare niente di particolare e godersi uno spritz in spiaggia.
Puoi fare tutto e puoi fare niente.