Gubbio, cuore verde dell’Umbria, è un silenzioso viaggio tra mura di pietra.
Arte e cultura rivivono nelle tradizioni cittadine.
Il carattere medievale riecheggia in ogni scorcio che la città regala e il popolo si unisce a festa tramandando la memoria di un lontano passato.
Gubbio, luogo dell’anima
Un salto nel Medioevo
Gubbio, con le sue torri, i suoi campanili, i suoi tetti ferrigni, dall’aspetto raccolto e severo, è una delle più suggestive città medievali d’Italia. Chiusa nelle sue mura di pietra, luogo d’arte e di storia,
“..un qualcosa di mitico, di quasi primordiale.”
Hermann Hesse
Le sue origini si ritrovano ovunque: nelle eleganti architetture dei palazzi pubblici, negli interni delle chiese, nelle Tavole Eugubine. Quest’ultimo, ovvero il più importante testo rituale di tutta l’antichità classica, è racconto e testimonianza di una storia millenaria.
Un viaggio nella Città di Pietra
E’ la lunga cinta muraria che avvolge la cittadina ad accompagnare silenziosamente i suoi visitatori in un percorso di altri tempi. Dall’Anfiteatro romano alla Chiesa di San Francesco e le Logge dei Tiratori, salendo per la Chiesa di San Giovanni si giunge al maestoso Palazzo dei Consoli. Questo, dominatore assoluto di tutte le immagini, sorge su una delle più grandi piazze pensili d’Europa. La salita tra scalinate e gradoni prosegue fino ad arrivare alla Cattedrale e ai Giardini Pensili. E’ qui che la storia è sempre più scavata nella pietra e quest’ultima, all’ora del tramonto, si tinge di rosa. Dal panorama si scopre l’imponente catena appenninica, le colline circondanti la vallata, i tetti anneriti dai secoli. Il viaggio all’interno di questo scenario nel cuore dell’Umbria viene arricchito dal leggero fruscio dello scorrere del fiume che attraversa i quartieri storici della città, alternati da case trecentesche e botteghe di artigianato.
Gubbio, la Città dei Matti
Alla ricerca dei luoghi che hanno fatto da sfondo alla celebre serie televisiva di Don Matteo, passeggiando tra vicoli e vicoletti si abbandona la fiction per entrare in una realtà autentica, fatta di ospitalità, di cose genuine, di tradizioni e, molto spesso, di una misteriosa atmosfera. Dietro questo silenzio armonioso, si nascondono però le tracce di un popolo vivo, tantoché la città viene riconosciuta come la Città dei Matti. Tre giri intorno alla Fontana del Bargello, all’ingresso di Via dei Consoli, danno a qualsiasi turista la conquista del titolo di “Matto onorario della Città di Gubbio”. E’ proprio l’acquisizione della cosiddetta “Patente da Matto” a richiamare l’attenzione e il divertimento di molteplici visitatori.
Maggio eugubino
E’ in una bella mattinata di Maggio però che la cittadina umbra taciturna, si desta, si muta, si rinnova e si lancia in un turbinio di gioia e colore. Sono i rintocchi del Campanone che svegliano puntualmente, ogni anno, il popolo eugubino. Vi è tutto un brivido di festa nell’aria, vivacità e folclore prendono posto al silenzio quotidiano. Il popolo, geloso custode di una tradizione tramandata di generazione in generazione, onora la memoria del Santo Patrono regalando uno spettacolo unico al mondo. E’ la popolare Festa dei Ceri che termina nel punto più alto della città, “sul Colle eletto del Beato Ubaldo”, così come ci ricorda Dante Alighieri nella Divina Commedia.
Luci e colori
La città di pietra, grigia e silenziosa, quasi a tutela di un patrimonio inestimabile, è nel mese di Dicembre che torna ad illuminarsi a festa. I suoi scorci, testimoni di un lontano passato, fanno da scenario all’Albero di Natale più grande del Mondo e a suggestivi presepi viventi.
Gubbio è: Città del Natale.
Ogni persona sente un luogo come suo. Esso può essere piccolo o grande: una piazza o un colle come un eremo tra i monti; un’ampia pianura od un angusto percorso.
Sono le esperienze vissute che fanno di un luogo geografico il luogo dell’anima e in questa silenziosa cittadina è tutto lì, fermo e fissato nella pietra, a mantenere inalterata la sua antica bellezza.