Un contratto di lavoro firmato a metà marzo, in pieno lockdown e con centinaia di imprese chiuse e in difficoltà, e l’incarico di lavorare a un progetto legato allo smart working: è la storia di Andrea, un web designer che ha avuto la fortuna di trovarsi al posto giusto al momento giusto, ovvero assunto da un’azienda che per crescere punta sull’innovazione e su talenti in grado di adattarsi a improvvisi cambiamenti di scenario, come è stato appunto quello causato dalla pandemia di Covid-19. Una storia basata sulla passione per l’innovazione e la capacità di adattamento.
Andrea Bellanti, 28 anni, web designer romano, lavorava a Milano. All’inizio dell’anno la sua (ormai ex) azienda gli consiglia di “iniziare a guardarsi intorno”, e tra diversi colloqui – tutti su Skype – ne sostiene uno con LiveBox, IT company che ha sede proprio nella sua città di origine.
“Quando è stato dichiarato il lockdown nazionale ero a Roma per caso, appena arrivato da Milano, e avevo già avuto diversi contatti e colloqui con LiveBox” spiega Andrea- “Era un periodo difficile e incerto per tutti, ma il loro approccio è stato molto positivo per me, che ho firmato il mio contratto a metà marzo, in piena chiusura totale”.
Come tutti, Andrea inizia subito a lavorare da casa, impegnato proprio su un progetto legato allo smart working: vDesk, una piattaforma che è una vera e propria scrivania digitale, completamente in italiano e con focus sulla sicurezza grazie all’utilizzo della crittografia militare per proteggere comunicazioni e dati.
“Credo che lo smart working sia davvero il futuro del lavoro, e per fortuna ci sono aziende come LiveBox che la pensano come me. Lavorare per obiettivi, senza legarsi a un luogo fisico, riduce gli spostamenti e permette di gestire il proprio tempo in autonomia: così, si lavora con più energia e serenità. Perché funzioni, la fiducia dell’azienda nei confronti dei dipendenti è fondamentale, e anche in questo LiveBox è all’avanguardia rispetto a molte altre realtà”.
L’INNOVAZIONE CHE FA CRESCERE E CREA OCCUPAZIONE
Grazie a una forte capacità di adattamento, LiveBox è riuscita anche a sostenere i propri dipendenti, quando lo scorso marzo si è trovata nella situazione comune a tantissime pmi in tutta Italia: chiudere gli uffici, far lavorare i dipendenti da casa, dove possibile, e cercare di limitare l’impatto di rallentamenti e diminuzione del lavoro.
Dipendenti che non hanno fatto un solo giorno di cassa integrazione, continuando a lavorare da casa e a seguire i progetti su cui era impegnata l’azienda e di cui vDesk è solo un esempio.
“Innovare non significa solo realizzare nuove soluzioni tecnologiche perché richieste dal mercato. Significa anche essere flessibili e resilienti con l’obiettivo di adattarsi con efficienza a cambi di scenario spesso improvvisi e rivoluzionari, come è stato il lockdown causato dalla pandemia” – spiega Raffaele Amoroso, Owner LiveBox Srl – “Soprattutto, significa cambiare paradigma tutelando tutti, a partire dalle risorse interne: per noi è stato naturale passare subito allo smart working e andare in continuità con le nostre attività. Abbiamo anche investito su nuove professionalità e sulla loro formazione attraverso il coinvolgimento delle risorse senior, senza ricorrere alla cassa integrazione. Siamo assolutamente convinti che un’azienda riesca ad essere competitiva sul mercato del lavoro e a crescere anche investendo su giovani e nuove risorse”.