Bellezze artistiche e architettoniche, morbide colline e spazi verdi che rapiscono il cuore.
Oggi ti guideremo in un suggestivo itinerario alla scoperta dei borghi più belli nella provincia di Perugia.
Comodamente adagiata tra Marche, Lazio e Toscana troviamo l’Umbria: una regione magica, ricca di colline morbide ed incontaminate, atmosfere talvolta mistiche e storia antica che si respira in ogni angolo. Un territorio capace di sedurre tutti grazie alle sue leggende intrise di fascino, tramandate di generazione in generazione tra i suoi abitanti, la sua cultura e la sua innata bellezza.
Lasciati accompagnare alla scoperta dei borghi più belli del cuore verde d’Italia, in un viaggio slow da assaporare passo dopo passo, allontanandoti dalla frenesia quotidiana.
L’Umbria: il cuore verde d’Italia
Prima di immergerci insieme nella bellezza dei borghi da non perdere in provincia di Perugia è bene fare un piccolo passo indietro e comprendere insieme la varietà paesaggistica di cui parliamo.
L’Umbria è un territorio antico, abitato già in epoca protostorica dagli Umbri e dagli Etruschi. Nonostante le sue piccole dimensioni è stato un importante centro nevralgico durante l’Impero Romano ed il Regno Longobardo e, ad oggi, è ancora possibile respirare la sua storicità in ogni singolo angolo del territorio.
La natura si miscela sapientemente con i borghi antichi. Fiumi e laghi cristallini si susseguono alle aree collinari e agli spazi pianeggianti. Nulla prevale prepotentemente, creando così un variegato territorio regionale costellato da cittadine ed insediamenti intrisi di storia, tradizioni e leggende.
Alla scoperta della provincia di Perugia: i borghi più belli da non perdere
Il cuore verde d’Italia, come ben saprai, è suddiviso in due province: Perugia e Terni. Oggi ci concentreremo sulla prima e non perché non vi sia altro da raccontare, ma semplicemente vogliamo aiutarti a creare un itinerario lento, da gustare piano ed assaporando ogni singolo momento.
Partendo da Perugia, nei dintorni vi sono molti borghi che meritano una visita. Noi ne abbiamo individuati quattro che si distinguono per particolarità, storie e leggende.
Corciano
Poco fuori dalla città, a circa 12 km, troviamo Corciano. La sua bellezza è famosa anche al di fuori dei confini regionali, tanto che è stato inserito all’interno della lista dei Borghi più belli d’Italia.
In un delicato saliscendi, tra i vicoli dal sapore fortemente medievale, è possibile visitare il Palazzo Municipale: antica dimora dei duchi Della Corgna nel XVI secolo, dov’è possibile ammirare le decorazioni del soffitto opera della scuola degli Zuccari. Proseguendo la passeggiata incontrerai il Palazzo del Capitano del Popolo, l’antica residenza della dominante di Perugia e risalente al XV secolo, il Palazzo dei Priori e della Mercanzia e il pozzo a pianta circolare in Piazza Coragino.
Tappa obbligata è la Chiesa e l’ex convento di San Francesco. In stile gotico, al suo interno vi è custodita una tavola del XV secolo della scuola del Caporali, un crocifisso del 1500, una tela del Bandiera e una statua di San Bernardino, opera dello scultore Orsini.
Inoltre, meritano una visita anche la Chiesa di San Cristoforo, costruita su un sacello etrusco, che ospita al suo interno un interessante museo di arte sacra, e l’antico “Spedale” del borgo, con il suo affresco del 1494 attribuito ad Andrea d’Assisi detto l’Ingegno.
Se dopo aver ammirato gli splendidi scorci medievali desideri rinfrancare lo spirito con un po’ di natura, poco fuori dalle mura puoi intraprendere il Sentiero dei Mandorli. Da qui, nelle giornate di sole puoi ammirare il Lago Trasimeno e percorrere l’esterno delle mura di Corciano vedendo il borgo da un’altra prospettiva. Assolutamente da non perdere in primavera, stagione perfetta per immergerti completamente nei profumatissimi fiori.
Rasiglia
Nei dintorni di Foligno, a circa 50 km da Perugia, troviamo un piccolo mondo incantato che merita assolutamente una visita.
Rasiglia, soprannominato la Venezia umbra, è un paesino dove il tempo sembra essersi fermato e in cui è facile immaginarsi come scorreva la vita in epoca medievale. Qui l’acqua scorre lenta tra le case, creando piccole cascate e rivoli che rilassano l’animo dei viandanti.
Visitare Rasiglia significa immergersi in un’atmosfera magica, che necessita di almeno mezza giornata per essere respirata a pieni polmoni. Gli abitanti del paese sono una sessantina, sparsi nelle cinquanta case divise dai canali e collegate tra di loro con suggestivi ponticelli in legno.
La piccola Rasiglia ha una storia molto antica, fatta di mestieri tradizionali che l’hanno resa quella che è oggi. Qui, fino ai primi del Novecento, vi è stata una ricchezza di mulini, opifici e lanifici. Impossibile non menzionare il mulino e lanificio Accorimboni, il mulino Silvestri ed il lanificio Tonti: strutture lentamente cadute in disuso dopo il progressivo spopolamento del borgo in favore della vicina Foligno.
Seppur perla nascosta e non molto turistico, due volte l’anno il borgo si popola di migliaia di persone per l’evento Penelope a Rasiglia, di solito in giugno, dedicato all’antica arte della lavorazione dei tessuti, e per il suggestivo Presepe vivente in occasione delle festività natalizie.
Il paesino è anche un ottimo punto di partenza per godere delle bellezze naturalistiche della Alta Valnerina, come le Cascate del Menotre e le Grotte dell’Abbadessa.
Panicale
A poco meno di una decina di chilometri dal Lago Trasimeno sorge Panicale, altro importante centro inserito all’interno dei Borghi più belli d’Italia.
Forse questo nome non ti dirà nulla, ma devi sapere che le sue origini si perdono nell’antichità. Di questo borgo non si conosce l’inizio, ma è certo che già nel XII secolo era un centro di riferimento molto importante.
Umbrorum gens antiquissima Italiae existimatur, ut quos Ombrios a Graecis putent dictos, quod in inundatione terrarum imbribus superfuissent. Trecenta eorum oppida Tusci debellasse reperiuntur.
Plinio Il Vecchio, Naturalis historia III, 112 – 113
Le testimonianze storiche ci raccontano che qui fu redatto il primo documento notarile in latino e che, un secolo dopo, vi fu una traduzione in volgare. Questo significa che a Panicale vi è radicata la storia della terminologia legale della lingua italiana per come la conosciamo oggi ed è una meta imperdibile per un viaggio lento nell’antica magia dei suoi vicoli e palazzi.
Basta arrivare al Palazzo Potestà, al Municipio o al Palazzo Pretorio per sentirsi completamente immersi nel Medioevo. Chiudendo gli occhi potrai immaginare storie antiche di amori, sotterfugi e tradimenti. Nobili, cortigiani e popolani si susseguiranno nella tua mente, in una rievocazione dettagliata del periodo che ti farà ancor di più assaporare gli scorci nascosti di Panicale.
Oltre alle sue viuzze strette e alle meraviglie architettoniche, da non perdere sono i musei cittadini dedicati al Tulle e Merletto, agli Arredi Sacri e alle pitture del Perugino.
Panicale è ottimo punto di partenza anche per una capatina sul Lago Trasimeno, ricco di piccoli paesini dall’atmosfera davvero romantica.
Monte Castello di Vibio
Sulla strada che da Perugia porta a Todi troviamo un piccolo borgo molto particolare: Monte Castello di Vibio. Dalle fattezze tipicamente medievali, questo paesino divenne importante in Epoca Napoleonica con la sua nomina a capocantone. Grazie alla sua conformazione e posizione strategica, infatti, da questo territorio era possibile controllare l’intera e vasta zona compresa tra il Tevere e Terni.
Fu proprio nel Settecento che Monte Castello di Vibio visse il suo maggior sviluppo ed in questo periodo vennero costruiti alcuni degli edifici più importanti del borgo, tra cui la Chiesa dei SS Filippo e Giacomo, il Palazzo Comunale e, soprattutto, il Teatro della Concordia.
Quest’ultimo riscuote un grandissimo interesse per la sua specialità. Al tempo dell’onorificenza di capocantone, nove famiglie del luogo decisero di costruire un teatro per aumentare il prestigio della cittadina. La costruzione del Teatro della Concordia terminò nel 1808 e ad oggi è il teatro (all’italiana) più piccolo del mondo, con i suoi 99 posti totali.
Le famiglie dell’epoca non badarono a spese e oggi è possibile ammirare affreschi e decorazioni da far invidia ai teatri più importanti e grandi del mondo.
Umbria: altri borghi da non perdere in provincia di Perugia
I quattro borghi menzionati non sono gli unici imperdibili vicino a Perugia. Essendo una zona dalla storia antica, sono molti i piccoli paesi intrisi di fascino e storie nascoste.
Gubbio, Bettona, Spello, Macereto, Piegaro, Castiglione del Lago, Campello sul Clitunno sono solo alcuni di quelli che meriterebbero una visita, ma la verità è che l’Umbria è un tesoro magico da scoprire giorno dopo giorno, rigorosamente on the road, con la curiosità di osare fermandosi anche nei suoi luoghi più nascosti e al di fuori delle classiche mete più turistiche.
La nostra è una terra in grado di rapire tutti gli animi che hanno necessità di fermarsi e ritrovare la propria bussola, lontano dal caos e dalla fretta. Non ti resta che partire e lasciarti sorprendere.