Il premio sarà assegnato il 9 marzo in occasione del Wood Summit in programma a Fiera Bolzano
64 progetti candidati, 7 giurati, 8 opere finaliste in 3 categorie progettuali: sono questi i numeri del Wood Architecture Prize by Klimahouse, istituito da Fiera Bolzano in collaborazione con il Politecnico di Torino e lo Iuav di Venezia.
Valorizzare l’impiego del legno per la promozione di un’architettura sostenibile e neutrale dal punto di vista climatico. È questa la premessa di fondo del Wood Architecture Prize, il primo premio sull’architettura in legno in Italia che mira a promuovere le molteplici potenzialità di questo materiale naturale estremamente versatile. In occasione del Wood Summit, durante la seconda giornata di Klimahouse che torna a Fiera Bolzano dall‘8 all’11 marzo, saranno annunciati i progetti vincitori nelle 3 categorie.
Come dimostrano i dati del 7° Rapporto dell’Edilizia in Legno, diffusi dal Centro Studi di Federlegno Arredo per Assolegno, la bioedilizia in legno continua a fare progressi. Nel 2021, il segmento delle costruzioni ha registrato un valore di quasi 1,8 miliardi di euro e l’Italia è diventata il terzo produttore europeo di case in legno, con una crescita del 33% rispetto al 2020. Per quanto però la cultura del legno si stia diffonfendo, la portata del fenomeno è ancora lontana dai livelli raggiunti in altri paesi occidentali e del Nord Europa, dove il legno tecnologico in edilizia si sta affermando come uno dei materiali protagonisti della transizione energetica imposta dall’Agenda 2030.
Non è un caso, dunque, che in tutto il mondo si stiano sviluppando molteplici scuole di pensiero costruttivo. Klimahouse 2023, sarà l‘occasione per approfondire questo tema di grande attualità e aiutare a delineare lo stato del settore a livello nazionale e internazionale durante l’annuale incontro del Klimahouse Wood Summit che accoglierà anche la cerimonia di premiazione del primo Wood Architecture Prize.
Gli 8 finalisti delle tre categorie – residenziale, non residenziale e sperimentale, a cui si aggiunge una menzione speciale per un progetto realizzato da progettisti under 35 – attendono di conoscere il verdetto: giovedì 9 marzo alle ore 15:30 si terrà presso il Klimahouse Stage la cerimonia ufficiale delle premiazioni.
La manifestazione internazionale sul risanamento, la sostenibilità e l’efficienza energetica in edilizia permetterà di scoprire gli architetti che hanno dato forma ai progetti in legno più all’avanguardia,in grado di trasformare i requisiti della costruzione in legno in una forma d’arte efavorire il processo di transizione ecologica del settore.
Proprio come quelli che sono arrivati in finale al Wood Architecture Prize 2023:
- Arch. Armin e Alexander Pedevilla di Pedevilla Architects con CiAsa Aqua Bad Cortina, una casa d’alta montagna realizzata con materiali naturali e di provenienza locale che mette al centro l’attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale.
- Arch. Christian Gasparini di NAT office con SAGM – sculpture atelier galliani montecchio – L’atelier di scultura dell’artista Michelangelo Galliani a Montecchio Emilia è uno spazio di lavoro minimale, aperto, connesso all’esistente casa per dimensioni e proporzioni. Il legno, con la struttura a portale inclinato, i suoi controventi e i dettagli di ancoraggio, delinea l’esterno del volume in modo omogeneo.
- Arch. Felix Perasso con Hotel La Briosa, un virtuoso esercizio di architettura in termini di soluzioni bioedili e tecnologiche adottate e di integrazione di stili tra loro apparentemente difformi nel pieno centro di Bolzano. Un progetto in cui tutto si gioca proprio sulla fusione di elementi contrastanti che dà come risultato un unico organismo nel quale coesistono tradizione e modernità.
- Arch. Lorenzo Serra di studio Ellisse Architetti con Ninin, un rifugio nel bosco il risultato di un intervento di rifunzionalizzazione per il risanamento conservativo di un piccolo rustico in pietra in cui Anche la scelta della tecnologia costruttiva in legno ha seguito logiche di sostenibilità e funzionalità.
- Arch. Luca Compri di LCA Architetti con Casa quattro – una casa sostenibile in legno, paglia di riso e sughero, caratterizzata da un’architettura estremamente semplice, primitiva e priva di ogni elemento non essenziale.
- Arch. Marco Lavit di Atelier LAVIT con Lilelo, un eco-lodge sulle colline del Monferrato pensato come un’evoluzione della capanna primitiva e dove il legno si fa involucro protettivo.
- Arch. Massimo Lepore, arch. Simone Sfriso, arch. Raul Pantaleo di TAM associati con Il nuovo complesso parrocchiale Resurrezione di nostro Signore, un progetto che diventa un segno di rinnovamento per l’intero quartiere e in cui il tema della sostenibilità è stato affrontato proponendo un edificio altamente performante dal punto di vista del risparmio energetico e della manutenibilità, e attraverso l’impiego di una struttura in legno, con pannelli X-lam.
- Arch. Roland Baldi di Roland Baldi Architects con la Scuola materna di Sluderno, caratterizzata da linee chiare ed elementi riconoscibili, che si armonizzano con il contesto, grazie anche all’utilizzo del legno, la scuola interpreta pienamente i valori di sostenibilità ambientale e sociale.
A decretare i vincitori, sarà un comitato scientifico d’eccezione insieme a giovani progettisti. Presieduta dall’ Arch. Sandy Attia dello Studio Modus Architects, la giuria vede coinvolti il Prof. Guido Callegari del Politecnico di Torino, l’Arch. Mauro Frate dello Studio MFA Architects e già docente a contratto Iuav, il Professor Roberto Gargiani dell’EPFL Ecole Polytechnique di Losanna, l’Arch. Manuel Benedikter dell’omonimo studio, il Prof. Paolo Simeone del Politecnico di Torino e Luca Gibello, Direttore de Il Giornale dell’Architettura.
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