La nuova tecnologia permette di creare podcast in maniera automatizzata, partendo da contenuti radiofonici già esistenti
Nel 2021, Spotify ha acquisito la piattaforma Whooshkaa, per implementare la sua tecnologia broadcast-to-podcast e permettere così agli editori radiofonici di ridistribuire e monetizzare i loro contenuti. Oggi, giovedì 13 aprile, Megaphone annuncia il lancio di questo strumento broadcast-to-podcast, una soluzione automatizzata che consente agli editori di produrre podcast all’interno di Megaphone senza alcuno sforzo, partendo dai propri contenuti radiofonici precedentemente trasmessi. Disponibile per tutti i publisher Megaphone a livello globale, questa tecnologia permette di raggiungere un pubblico nuovo, consente maggiori opportunità di monetizzazione e, inoltre, offre ai fan un accesso on-demand ai loro contenuti preferiti.
Di seguito, i principali motivi che hanno portato al lancio di questa tecnologia broadcast-to-podcast:
Il cambiamento nelle abitudini degli ascoltatori
- Gli ascoltatori radio si stanno spostando sempre di più dalla classica radio via etere a quella trasmessa online, sintonizzandosi attraverso dispositivi digitali. Tra il 2019 e il 2022, il tempo trascorso ad ascoltare radio online è cresciuto del 50% (Edison Research, Share of Ear Report, ultimo trimestre del 2022).
- I consumatori vogliono ascoltare i propri contenuti audio preferiti in base ai propri ritmi, il che ha contribuito alla crescita del podcasting.
- Questo recente cambiamento nelle abitudini degli ascoltatori rappresenta un’enorme opportunità per le radio, che dispongono già di un ampio catalogo di contenuti premium, ma non hanno gli strumenti per convertirli facilmente in podcast on-demand.
Raggiungere un nuovo pubblico
- Questo lancio consentirà agli editori radiofonici di raggiungere un pubblico che per loro era difficile intercettare, come quello formato dalla Gen Z, che preferisce informarsi su canali digitali come i podcast (Pew Research, luglio 2022).
- Si prevede che la spesa per la pubblicità nei podcast raggiungerà quasi 2,2 miliardi di dollari nel 2023 (eMarketer, marzo 2022), andando così a delinearsi come una grande opportunità di monetizzazione per gli editori radiofonici.
Sbloccare ulteriori opportunità di monetizzazione
- Lo strumento broadcast-to-podcast di Spotify viene già utilizzato da alcuni dei maggiori editori del mondo, tra cui FOX News Audio.
- Dopo un semplice processo di configurazione, broadcast-to-podcast crea automaticamente nuovi episodi podcast, a partire da contenuti già trasmessi in precedenza.
- Le posizioni degli ad marker vengono identificate automaticamente, ma i publisher hanno la possibilità di sostituire o rimuovere queste posizioni pubblicitarie, in base al loro posizionamento all’interno del flusso di trasmissione.
- In questo modo, gli editori hanno la possibilità di re-inserire nuovi annunci in maniera dinamica per ottenere una monetizzazione aggiuntiva, o di sostituire le posizioni dei vecchi annunci con altri contenuti.
- Gli editori possono anche cogliere l’occasione per sfruttare i migliori strumenti di monetizzazione di Megaphone, tra cui Spotify Audience Network (presto in arrivo anche in Italia), che aiuta i publisher a monetizzare il proprio catalogo di contenuti.
“Il modo in cui gli ascoltatori si confrontano con l’audio è in continua evoluzione e sappiamo che l’audio digitale sta diventando sempre più la modalità di ascolto prediletta, soprattutto per la Gen Z” ha affermato Alberto Mazzieri, Head of Sales Southern Europe di Spotify. “Con questa nuova funzione broadcast-to-podcast, stiamo offrendo ai publisher radiofonici la possibilità di raggiungere non solo il loro pubblico abituale, ma anche di connettersi con un pubblico nuovo e più giovane. Inoltre, siamo entusiasti di sbloccare un nuovo canale di guadagno per i publisher radiofonici, che potranno facilmente monetizzare i loro podcast in autonomia o come parte di Spotify Audience Network”.