Ogni giorno uno chef improvvisato si sveglia e prova a stravolgere la carbonara: è vero, si può fare in molti modi… ma a tutto c’è un limite. Per la 7ª edizione del #CarbonaraDay entriamo tutti in cucina (e sui social) per ricordare che la vera Carbonara è solo quella con uova, guanciale, pepe e pecorino!
Il 6 aprile, in occasione della settima edizione del Carbonara Day, WeLovePasta lancia una maratona social in collaborazione con i pastai di Unione Italiana Food. Scopriamo di cosa si tratta!
Alle ore 12:00 del 6 aprile, sui canali social di WeLovePasta avrà inizio l’evento virtuale in diretta: ogni persona potrà condividere la propria ricetta della carbonara e entrare nella conversazione social semplicemente utilizzando gli hashtag #CarbonaraDay e #TheRealCarbonara.
Chi pensa che la carbonara sia una soltanto e che ogni variante della ricetta originale sia un’eresia troverà certamente interessanti i dati raccolti nel primo censimento della Carbonara nel mondo, ad opera di AstraRicerche. Infatti, sono stati analizzati i trend sulla ricetta a base di pasta più amata nel mondo e si è giunti alla conclusione per cui la carbonara è probabilmente anche il piatto maggiormente copiato e spesso anche rivisitato.
- Le versioni sbagliate della carbonara nel mondo
- La top ten delle ricette di carbonara più creative
- La vera carbonara, tra mito e realtà
Le versioni sbagliate della carbonara nel mondo
Quante volte ti è capitato di discutere con i tuoi amici sul come fare la carbonara?
Dal recente dibattito aperto dal Financial Times su l’origine della carbonara, possiamo dedurre che non siete solo tu e i tuoi amici a chiedervi quale sia la vera ricetta della carbonara e che in generale, questo gustoso piatto di pasta è il più discusso al mondo.
Perché tutti questi problemi?
Perché esistono varianti che sembrano folli e assurde, come la Carbonara al pomodoro del New York Times, per esempio. Questa particolare Carbonara al pomodoro è stata il centro di molte polemiche sul web e per questo, il tema della settima edizione del Carbonara Day ruota proprio intorno alla domanda: fin quando è possibile modificare la Carbonara, per definirla ancora con questo nome?
Una volta su tre la ricetta è “sbagliata”: secondo la ricerca condotta in vista del Carbonara Day, sono i carbonara lovers degli Stati Uniti e del Regno Unito a variare maggiormente dall’originale (aggiungendo addirittura il pomodoro, appunto) ma nel mondo, circa il 61% degli amanti della carbonara riesce a non cadere “nell’eresia”; mentre il 4% di loro aggiungono degli ingredienti che rendono più particolare il piatto, senza stravolgerlo. E tra questi ultimi, ci sono proprio gli italiani (almeno 1 su 5) che arricchiscono la Carbonara con i frutti del multiculturalismo regionale: aggiungendo ad esempio il pistacchio o il tartufo.
Dal titolo di una delle opere più affascinanti del Novecento, il nome del primo censimento delle carbonare globali è Una, nessuna, centomila carbonare. Come anticipato, la ricerca è stata commissionata da Unione Italia Food ad AstraRicerche per capire quali sono le ricette di carbonara più virali sul web: l’originale o le rivisitazioni? Nel mese di marzo appena concluso, sono stati tracciati oltre 4.600 contenuti, condivisi in più di 20 lingue differenti, attraverso l’hashtag #carbonara sui principali social network (Twitter, Instagram e Facebook) e sui siti web con Google Trends.
Il Presidente dei Pastai di Unione Italiana Food, Riccardo Felicetti, ha affermato «L’equazione della Carbonara perfetta è una sfida che appassiona milioni di foodies e chef di tutto il mondo. Abbiamo voluto festeggiare questo piatto per andare oltre l’idea di ricetta ideale. La pasta ha così successo nel mondo perché è buona e versatile e esistono ottime
Carbonare che includono anche ingredienti “sbagliati”. Le tante versioni di questo piatto ne sono la prova». Nonostante l’incoraggiamento alla sperimentazione, il censimento intende «tracciare un confine invalicabile della ricetta originale, per cui se lo si supera non è più una Carbonara».
Secondo la tradizione #TheRealCarbonara ha 5 ingredienti fondamentali che la maggior parte degli chef considera come gli unici concessi: la pasta, l’uovo, il pecorino, il guanciale e il pepe. Seguendo questa lettura, il censimento sulle carbonare nel mondo ha suddiviso le persone in quattro gruppi di revisori della ricetta.
- Quelli che aggiungono un paio di ingredienti che si abbinano ai 5 fondamentali. Di solito verdure (zucchine, carciofi, asparagi) o cipolla di Tropea ma anche ingredienti dal sapore più pronunciato, come i pistacchi o il tartufo. Infine chi abbonda con i latticini, aggiungendo la panna con le noci o il latte con il peperoncino e i cardi.
- Quelli che tolgono uno o più dei 5 ingredienti essenziali della carbonara. In genere le ricette di questo tipo sono pensate come soluzioni veggy, per cui si tende a eliminare il guanciale o le uova, sostituendo con diverse varianti: zucchine, olio e aglio, zucca, nocciole, curcuma e salvia.
- Quelli che sostituiscono: al guanciale o pancetta lo speck, alle uova lo zafferano e un formaggio cremoso. Le sostituzioni possono riguardare tutti e 5 gli ingredienti, la pasta può essere scambiata con il riso o con altri tipi di pasta: ad esempio la carbonara con pasta di riso e carciofi.
- Quelli che cambiano tutto il piatto, di fatto mantenendo solo il nome. Le “carbonare di mare” possono essere un esempio, in quanto oltre alla mantecatura della pasta con le uova, la ricetta è completamente stravolta con altri ingredienti di pesce (cozze, vongole, capesante, gamberi, calamari eccetera). Infine, chi toglie la pasta, proponendo carbonare dalle diverse forme: frittata, supplì, pizza, in burger.
La top ten delle ricette di carbonara più creative
Il censimento Una, nessuna, centomila carbonare ha individuato, tra le moltissime varianti delle ricette di carbonara conosciute nel mondo, le 10 interpretazioni più creative.
- Fettuccine con salsa alla carbonara, pancetta, cavoletti di Bruxelles e parmigiano. Un piatto servito con il pane all’aglio e se si vuole il pollo o i gamberi. Dal tweet californiano di Porterville
- Carbonara francese con prosciutto, dal tweet proveniente da Marmande
- Carbonara franco-svizzera della mensa del CERN
- Carbonara con pistacchi e burro di Bulk, tra le migliori rivisitazioni italiane
- “Almost Carbonara” indiana senza tuorlo d’uovo con broccoli frullati, mais, acqua di cottura e latte di soia. Si accompagna con salmone cotto in padella
- Carbonara con pancetta e scalogno, ricetta statunitense dello Stato del Missouri
- Carbonara AIP friendly con zucchine condite con timo e cipolla ma senza latticini e uova: un’altra ricetta statunitense
- Carbonara con Capesante in Florida, dal tweet di Hungry Pinner
- Udon Carbonara texana con pancetta, gamberetti, salsa di sake e pomodori
- “No cream” Carbonara del Kenya
La vera carbonara, tra mito e realtà
Oltre ad avere un potenziale infinito di rivisitazioni, la carbonara ha un’origine incerta. Infatti, sembra che sia impossibile avere la certezza di una genitorialità completamente italiana ed esistono diverse ipotesi sulla vera storia del piatto di pasta più amato nel mondo.
Secondo alcuni, tra cui Marco Guarnaschelli Gotti, autore della Grande Enciclopedia della Gastronomia, l’origine della carbonara risale al 1944, quando la pasta italiana incontrò gli ingredienti della “Razione K” dei soldati: tuorlo d’uovo in polvere e bacon. Durante la permanenza americana sulla Penisola per liberare il paese dai nazifascisti, i soldati aggiungevano alla Razione K gli spaghetti, per integrare i carboidrati.
Da qui deriverebbe la carbonara.
Altri credono che la carbonara sia stata inventata dai carbonai appenninici, da cui il nome in dialetto romano “carbonari”. Secondo questa teoria la ricetta primordiale dei carbonai era quella “cacio e ova”, con ingredienti che per gli abitanti dell’Appennino laziale erano di facile reperibilità e conservazione.
Infine, esiste l’ipotesi della genitorialità napoletana della carbonara, per cui si individua una possibile ricetta origine del piatto di pasta nel trattato del 1837 “Cucina teorico-pratica” di Ippolito Cavalcanti.
Quindi la carbonara è italoamericana, laziale o napoletana? Non importa, perché la ricetta che conosciamo e apprezziamo oggi deriva da un connubio di sperimentazioni che negli anni ha portato alla conquista del gusto, con pochi e semplici ingredienti e una tecnica di mantecatura a fuoco spento che ha sostituito la panna, per conferire alla pasta la giusta cremosità.
E oltre alle rivisitazioni contemporanee che abbiamo osservato, sappiamo per certo, grazie alla ricostruzione storica della gastronomia da parte di Luca Cesari, che la Carbonara – a partire dagli anni Cinquanta – è stata cucinata con moltissimi ingredienti differenti.
C’è stata la versione prosciutto e funghi; la carbonara con uova, parmigiano e vongole; quella con aglio, gruviera e parmigiano. Insomma, quasi non importa come la si cucina, la carbonara è sempre buona!