Tra i protagonisti dell’evento, in programma il 21 marzo a Milano, la Lancia Aprilia 1500, una delle più iconiche vetture italiane, messa a disposizione dal Museo Nicolis di Villafranca di Verona
La passione per la mobilità a motore è da sempre al centro di #FORUMAutoMotive, il serbatoio di idee e centrale di dibattiti in programma il prossimo 21 marzo a Milano presso l’Enterprise Hotel di Milano e interamente trasmesso in streaming sulla pagina Facebook ufficiale dell’evento.
Una passione rappresentata in modo concreto, in ogni tappa, dalla presenza in sala di top car e vetture storiche. Ospite d’onore di questa edizione sarà la Lancia Aprilia “1500 II serie” del 1942, gentilmente messa a disposizione da Silvia Nicolis, presidente del Museo Nicolis di Villafranca di Verona, da sempre partner dell’evento.
Rivoluzionaria nella linea, innovatrice nella tecnica, superiore nelle prestazioni, l’Aprilia rappresentò la sintesi della tecnica dell’epoca: un’auto compatta, ma in grado di garantire ogni comfort anche a cinque passeggeri. Bassa, con i fari alloggiati sui parafanghi ancora evidenti e il parabrezza particolarmente inclinato che si raccorda perfettamente con il tetto e la coda sfuggente, l’Aprilia regala anche visivamente quella sensazione di velocità e scatto che la vettura possiede anche nella realtà.
Vincenzo Lancia, che era rimasto particolarmente colpito dai risultati raggiunti, non godette appieno di questo suo ennesimo successo, in quanto morì poco dopo la presentazione della vettura, nel 1936. La carrozzeria presenta le caratteristiche portiere ad armadio senza montante centrale e la raffinata meccanica vanta le sospensioni indipendenti anche al retrotreno. Un particolare originale della vettura del Museo è rappresentato dai due tettucci apribili, separati tra loro, che le hanno valso la nomea di “auto dei gangster”. In realtà questa era una soluzione tecnica dovuta alla conformazione della carrozzeria stessa.
Due curiosità legate a questa vettura: Henry Ford fu sorpreso dai custodi del Salone dell’Automobile di Parigi del 1936 a sbirciare il telaio clandestinamente; questo modello, con targa Mi777, veniva utilizzato dal gangster Ezio Barbieri, l’imprendibile “bandito galantuomo” dell’Isola di Milano.