Il Teatro Massimo di Palermo domina il caos della città, non solo per la sua posizione e la sua dimensione, ma soprattutto per il valore che assume nelle vite delle persone. Fa da sovrano alla città con la sua maestosa bellezza che genera meraviglia alla vista e gli permette di parlare al cuore della gente.
Maestosità e meraviglia: un Teatro che sa di casa
Maestosità e meraviglia, queste sono le uniche parole che possono passare dalla mente di chi si trova per la prima volta davanti sua Maestà il Teatro Massimo di Palermo. Eretto esattamente al centro della città, in un’area precedentemente dedicata a edifici religiosi, ha iniziato a dominare il caos della metropoli a partire dal XIX secolo.
Primeggia per dimensioni e imponenza strutturale, ma soprattutto per la sua bellezza monumentale di stampo neoclassico che gli permette di parlare al cuore delle persone. Perché sì: lui parla, lui fa da sovrano. Anzi, è il sovrano della città, il punto di riferimento per la vita di ogni palermitano. Con i suoi colori accentuati dai raggi del sole riesce a capire e confortare ogni anima. Non si sa come faccia, ma ogni sovrano ha i suoi segreti e i suoi metodi per farsi accettare dal popolo.
È diventato meta imperdibile e simbolo della città anche per chi un piede a teatro in fondo non l’ha mai messo.
La sua maestosità lo rende il cuore pulsante della città e Piazza Verdi risulta l’ubicazione perfetta per questo sovrano tanto amato, la perfetta cornice capace di esaltarne la bellezza con i suoi alberi e i suoi chioschi storici in stile liberty.
Ma il Teatro non è solo stupore e meraviglia, perché è lì che si torna dopo mesi lontani da casa. È lui la cosa di cui si sente più la mancanza in qualunque città ci si trovi. Lui è casa. I suoi colori sono la massima espressione del calore di un focolare domestico, lo rendono famiglia. La scalinata è come il vialetto di casa dove hai trascorso l’infanzia tra giochi e capricci, le colonne corinzie sono l’uscio che attraversi per sentire calore e conforto, i leoni bronzei accolgono come genitori desiderosi di abbracciare i propri figli. Perché i palermitani sono un po’ figli di quei leoni che rappresentano non solo la regalità e la luminosità del Teatro, ma anche la forza e il coraggio che contraddistinguono l’anima del cittadino palermitano sopravvissuto nei secoli alle numerose dominazioni che ha visto passare dalla sua città, dalle quali ha saputo arricchirsi e costruire la sua cultura.
E come in ogni casa il periodo più bello è il Natale, quando lucine scintillanti avvolgono le colonne e le palme del cortile frontale, mentre i fiori ornano la scalinata rendendola un meraviglioso tappeto rosso. È questo il periodo di massima eleganza, che facendo leva sulla magia del Natale permette a tutti di stupirsi come solo i bambini sanno fare. Gli addobbi arricchiscono la sua bellezza, lo rendono ancora più maestoso e caloroso, più casa.
Ed è proprio questo spirito familiare a rendere ogni occasione speciale, tanto da diventare degna di memoria e inducendo i passanti a immortalare i felici momenti condivisi. Non c’è passaggio davanti la scalinata che non richieda una pausa per ammirarla, sempre con immenso stupore, sempre come se fosse la prima volta. Ogni sguardo rivolto a sua Maestà si traduce in fotografie, istanti bloccati in pixel che possono essere portati ovunque si vada per avere con sé un pizzico di quel calore di casa, per allietare ogni momento di inevitabile nostalgia che pervade chiunque abbia avuto l’opportunità di ammirare tanta bellezza, perché una volta passati da lì quella diventa casa, per chiunque, a prescindere dalla provenienza e dalla nazionalità.
È un luogo catartico Piazza Verdi, un luogo che ti riempie il cuore di gioia ed emozioni di ogni genere, dove ti fermi a pensare, a ricordare e dove torni sempre.