Alla scoperta del piccolo borgo medievale di Fossombrone, tra l’Adriatico e Urbino, caratterizzato da specialità culinarie e duplici monumenti.
Fossombrone: la città dei doppi
La Cittadella, le Marmitte, le Logge: a Fossombrone anche le lettere sembrano tenersi strette. Un po’ come le case che, cucite insieme le une con le altre, sembrano non volersi separare, restando unite in un unico eterno abbraccio che salda insieme persone e luoghi del cuore.
Duplici monumenti
Fossombrone è la città dei doppi e il Ponte della Concordia ne è il simbolo. Qui si specchia sul fiume, il Metauro, lustro di epiche battaglie romane e culla di uno degli uvaggi marchigiani più conosciuti: il Bianchello. Non a caso, doppio anche lui.
Fossombrone è un gioco di rimandi. Vicino alle colline campeggia la Corte Alta. Alta perché sembra toccare il cielo, alta perché dimora invernale dei grandi Montefeltro, alta perché la sua matrice storica è ancora viva e sembra che ci sia ancora qualcosa di metafisico qui. La Corte Bassa è piazza di vita e vita di piazza. Piccole vie cieche e persone che le popolano. Non sai mai quello che puoi trovare, ma se cerchi trovi tutto perché non manca niente.
Ci si aspetterebbe di trovare il Duomo al centro di tutto, come in ogni città medievale, ma qui no. Fossombrone gioca a nascondino con chi la visita e con chi la abita ed è sempre lei a nascondersi e tu a contare. Quando sei certo di aver trovato lo scorcio perfetto la senti urlare “tana libera tutti!” e il gioco riprende.
A Fossombrone c’è posto per tutti, come un tempo. In centro storico campeggiano due lunghissimi loggiati speculari, le logg ricc e le logg porett, ma non vi dirò mai quale siano le une e quali le altre. Camminando vi sentirete liberi di stare a destra o a sinistra. In fondo siamo tutti ricchi d’animo, no?!
Il bello allora sarà proprio perdersi tra le voci e i suoni che riecheggiano nelle vie e nei sentieri che portano fino ai Cappuccini, altro piccolo tesoro forsempronese. Abbandonate le regole spazio-temporali per abbracciare quelle del cuore. Il paesaggio che vi si prospetta è a dir poco sensazionale. Sotto: la valle di Fossombrone e il Metauro, davanti: la Corte, a sinistra: le colline del Montefeltro e se siete fortunati a destra: un piccolo abbozzo di Adriatico. Sedetevi, e pensate che quella stessa vista di cui state godendo era poco dissimile a quella che Da Vinci dipingeva come sfondo alla Gioconda. Problemi e routine per un attimo messe in pausa a favore della natura.
Contaminazioni vicine
Incastonata tra l’eterna rinascimentale Urbino e la vivace marittima Fano, Fossombrone abbozza su di sé entrambe le anime subendo l’influenza delle vicine cugine, senza cedere nulla di sé. Se da una parte è sublime, eterea e lenta, dall’altra è frizzante, chiassosa e dinamica. Con Fano condivide l’avanguardia dei locali e un centro storico propulsivo, elogio al presente. Con Urbino il monumentale complesso di beni culturali che fa da corollario ad un’anima che richiama un passato memorabile. Ma è magia proprio per questa sua.
È il non sentirsi soli anche quando si è in solitudine ed è apprezzarla quando si è insieme. Disconnessione e connessione in eterna dialettica.
Perfetta anche a tavola
Fossombrone è perfetta anche per chi cerca il buon cibo e buon vino. Il centro storico è animato da ristoranti, piccoli locali e bar che si sfidano pacificamente ogni giorno per interpretare i sapori del luogo. Andate alla scoperta di piatti a base di tartufo bianco pregiato e assaggiate da qualcun altro panini gourmet con prosciutto di Carpegna.
Ma non fermatevi: da altri gustate verdicchi riserva passati in barrique e ancora cocktail metropolitani. Insomma: avete l’imbarazzo della scelta quindi vietato annoiarsi! Senza dimenticare di assaggiare i fichi settembrini di Lamberto seduti sul bordo della fontana di piazza Mazzini, davvero imperdibili!
Fossombrone è una cartolina da bere e da mangiare, ma soprattutto da vivere. Da qui vanno via tutti, ma quello che rimane è il cuore di tutti loro.